martedì 24 settembre 2013
Rush.
Recentemente ho potuto degustarmi in santa pace, prescindendo da aperitivi, pub chiassosi, incontri noiosi e altri fastidi rumorosi, Rush, ultima creazione di Ron Howard. Prima di tutto è necessario chiarire che non ho la benché minima conoscenza del mondo delle corse automobilistiche (mai visto un campionato di Formula 1) né tanto meno delle auto in sé.
Non posso dire di averlo amato follemente, ma non mi è dispiacuto, sì, possiamo dire così: non mi è dispiaciuto. Una cosa che mi ha dato fastidio, è che mi son sentito un po' preso in giro come spettatore, nel senso che ci sono dialoghi (come quello fra Niki e James dopo la vittoria da parte del primo del campionato mondiale) troppo palesemente strumentalizzati, non si lascia più allo spettatore il gusto di capire che l'intezione del regista era quella di riflettere sulla diversità e distanza di carattere fra i due piloti, ma glielo si sbatte in faccia. Per evitare il rischio di non venire capito, viene costruito un dialogo dove Niki dice chiaramente che quello che lo discosta in maniera così significativa dall'altro è la sua disciplina, il suo rigore. Il film poi è velocissimo, vengono rapidamente fatti sfilare in successione i titoli dei vari campionati e l'indicazione di chi li ha vinti, okay, sicuarmente sarebbe stato impossibile realizzarli per intero, integralmente, però neanche così mi è sembrato molto sensato. Il film comunque è certamente godibile, adrenalinico in certi punti e un interessante spaccato (forse, però, appunto, troppo condensato) di quel celebre scontro.
Iscriviti a:
Post (Atom)