Più cresce il numero degli uomini e meno c'è bisogno di uomini. L'uomo si sta rendendo indipendente da sè stesso.
sabato 4 agosto 2012
mercoledì 1 agosto 2012
La canzone della settimana #1 (30/7 - 5/8)
Premessa: Con questa rubrica intendo segnalare una canzone che mi ha illuminato la settimana, che, fra tutte quelle che ho ascoltato, è riuscita ad emergere, a colpirmi particolarmente. Questa canzone potrà essere vecchia o nuova, rap, pop, metal, reggae etc., di un artista maschile, così come femminile, di un gruppo così come di un solista. Ma, soprattutto, vorrei specificare che si tratta di una scelta che la maggior parte delle volte sarà strettamente personale e dipenderà dai fattori che influenzano anche la vostra vita: scuola, lavoro, vita sociale, famiglia, amore etc., questo porterà alla scelta di canzoni più "depresse" e "deprimenti" in certi momenti "neri" e più "solari" e "divertimenti" in altri. Ah, un'ultima cosa, teoricamente ha senso pubblicare questa rubrica alla domenica, o comunque nel weekend, così da poter aver chiara la visione dell'intera settimana, ma so già che, a volte, dovrò venire meno a questa "regola" per l'eccezionalità della scoperta.
La canzone che vorrei segnalare questa settimana è Hall of Fame dei The Script feat. Will.I.Am (per chi non lo sapesse cantante dei Black Eyed Peas). Dopo essersi incontrati e conosciuti al talent show "The Voice UK" (edizione inglese del programma che aveva già riscosso grande successo in America, contraddistinto dal fatto che i giudici scelgono senza vedere i vari artisti, ma semplicemente ascoltandoli) Danny O’Donoghue (frontman dei The Script) e Will devono anche essersi artisticamente innamorati l'uno dell'altro e deciso di collaborare. Il brano rappresenta il primo singolo estratto dal nuovo album della band irlandese, che verrà rilasciato a settembre di quest'anno con il titolo "#3" (effettivamente è il loro terzo album). La canzone è molto orecchiabile, dal forte messaggio ispiratore, nel quale si esorta a seguire la propria strada, a diventare qualcuno, per poi riuscire a stare, appunto, "in piedi nella Hall of Fame" (espressione usata per indicare un insieme di soggetti che si sono particolarmente distinti in uno specifico campo di attività). Sono quelle canzoni che ti esaltano, che ti caricano di buoni propositi e speranze. A me ha un po' ricordato la canzone di un altro membro dei Black Eyed Peas, ovvero "We Can Be Anything" di Apl.de.ap (che, tra l'altro, sta progressivamente diventando cieco per via di una malattia genetica), che però era passata in sordina. Diciamo che contenutisticamente parlando non si può parlare di estrema originalità, è anche vero però che in un periodo di (devo proprio usare anche io quella parola?) crisi non fa mai male. Come qualcuno ha commentato sotto il video di YouTube, è stata rilasciata in un momento ampiamente favorevole, quello delle Olimpiadi, a cui si adatta perfettamente. A parer mio ha tutto quello che serve per diventare una vera hit
Voto PERSONALE: 7/10
Standing in the hall of fame
And the world's gonna know your name.
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Opacità aggettivale
Incredibile. Fantastico. Spettacolare. Meraviglioso. Eccezionale. Splendido. Favoloso. Bellissimo. Squisito.
Sono parole di cui oggi giorno abusiamo. Quando ci consegnano un regalo e ci chiedono come lo troviamo; quando assaggiamo un piatto preparato da qualcun'altro e questo vuole sapere cosa ne pensiamo; quando siamo davanti ad un monumento, una statua, un quadro, un paesaggio o un nuovo strumento tecnologico, queste sono le uniche parole che ci vengono in mente. E' una cosa che mi ha sempre dato fastidio: sembriamo incapaci di definire nel modo corretto la realtà. Questo non dipende da una ragione “interna”, infatti abbiamo immediatamente sensazioni positive o negative più o meno intense, il problema è che non siamo in grado di esprimerle correttamente. Per di più, sono tutti modi adatti ad esprimere un apprezzamento esagerato di un determinato elemento, quando, in realtà, raramente ci si trova davanti a qualcosa di così “superlativo”.
Per sfuggire alla banalità, si potrebbero usare termini come:
epico, leggendario, fenomenale, incantevole, stupefacente, ottimo, poetico, inenarrabile, avveniristco, e così tanti altri. Sono infinite le possibilità della nostra lingua, aggettivi e metafore ricercati, nuovi, inventati, sono la strada, la via da imboccare per non apparire persone opache e prive di genialità.
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