mercoledì 3 agosto 2011

Macklemore: un poeta sconosciuto


- Mackche? Ma chi è 'sto qua? - Molti di voi penseranno qualcosa del genere guardando questo post, sicuramente, anche io quando mi è stato fatto conoscere la prima volta non ne avevo mai sentito parlare e/o letto il nome da qualche parte, è normale: è uno sconosciuto, soprattutto qui in Italia. Ma partiamo dal principio... "Macklemore" è il nome d'arte di Ben Haggerty, rapper di Seattle, Washington; la sua carriera artistica inizia nel 2000 con l'uscita del suo primo EP* Open Your Eyes sotto il nome di "Professor Macklemore" che ben presto vede l'eliminazione del primo sostantivo. Dopo l'uscita del suo primo vero e proprio album, The Language of My World (2005) si perderà, cosi come molti (forse troppi) suoi colleghi, nel tunnel della droga, una volta uscito dal quale si dedicherà ad altri progetti, soprattutto con il produttore attuale, Ryan Lewis, come un nuovo album, The Unplanned Mixtape, e due EP*; The VS e VS. Redux. Come capirete, pur essendo poco noto, la sua discografia è tutt'altro che limitata.
Personalmente ho sempre apprezzato il rap in tutte le sue sfumature, non solo perché in molti casi ha evidenziato grandi capacità (vi sfido a cantare alla velocità di certi artisti di questo genere musicale) ma anche perché, a differenza dell'ormai diffusissimo TunzTunz ParaPara Tunz, permette di comunicare qualcosa, spesso, di veramente significativo o di trattare argomenti anche complessi. Basta confrontare una canzone qualsiasi di Eminem (giusto per dirne uno) con una delle ultime uscite nell'ambito tecno o pop, noterete subito la differenza di testo: parlare più velocemente permettete, a parità di tempo, di dire più cose, ovviamente, e questo è, a parer mio, il gran vantaggio che ha il rap.
Proprio per questa ragione penso che Macklemore sia da considerarsi un artista geniale, assolutamente da conoscere. La prima volta che l'ho ascoltato effettivamente non ha avuto un grande effetto su di me e questo sentimento si è mantenuto fin quando non ho deciso di riascoltarlo per capire cosa effettivamente dicesse nelle sue canzoni. In questo senso la sua prima creazione che mi ha colpito è stata Wings (link diretto al video di YT), traducibile in italiano semplicemente con "ali" (anche se preferisco sempre mantenermi sull'inglese, leggere il testo direttamente in lingua originale, cosi da capirne meglio e a pieno il significato ed evitare, soprattutto, erronee traduzioni) di cui potete trovare senza alcuna difficoltà il testo via Google (eccone un esempio --> ##). Le sue ali in questo caso sono le sue scarpe da basket, che lo innalzavano non solo fisicamente ma anche spiritualmente, gli permettevano di volare, di identificarsi con il suo giocatore-modello Michael Jordan e di distinguersi rispetto ai suoi amici e compagni di scuola. Sono il simbolo del suo sogno e della grande fede che ha in esso. Perfino io che non sono un grande fan dello sport in generale ho capito quale doveva essere veramente il significato di un semplice paio di scarpe per un ragazzino come lui (che poi sia "storia vera" o meno è un altro discorso). Memorabile la frase "We are what we wear, we wear what we are", siamo quello che vestiamo e vestiamo quello che siamo, una grande verità se siamo liberi di farlo in piena libertà. Ho preso Wings come esempio, ma vi consiglio anche Fallin, My Oh My (sviluppata in commemorazione del defunto Dave Niehaus, commentatore sportivo) o la più "moderna" And We Danced. Bisogna tra l'altro aggiungere che Macklemore è di origini irlandesi e ha lavorato molto su questo tema (cosi come molti altri artisti prima di lui, ricordiamo ad esempio Dubliners di Joyce) in canzoni come Irish Celebration. Chiudo il post esortando chiunque ad ascoltarsi almeno qualche canzone di questo brillante artista leggendo contemporaneamente le splendide parole che compongono le sue creazioni.


*EP: Extended Play, si intende con questo termine un supporto musicale più corto dell'album e più lungo del singolo, solitamente contiene 8/10 canzoni. E' usato soprattutto con artisti esordienti per ovvi motivi, ad esempio mancanza di materiale sufficiente per un album completo o per ragioni prettamente commerciali.

3 commenti:

  1. Condivido ciò che hai detto.Anche io all'inizio ero rimasto un po'deluso dalle sue canzoni, ma sentendolo e risentendolo sono arrivato ad ascoltarlo tutti i giorni.. sempre!P.S. We are what we wear, we wear what we are..

    RispondiElimina
  2. un po' in ritardo ma...
    secondo me wings ha tutto un altro significato: la seconda parte della canzone è palesemente un grido contro il consumismo e i suoi falsi miti/bisogni(arriva a dire "Are you stupid, don’t crease ‘em, just leave ‘em in that box").
    :)

    RispondiElimina
  3. Sì, concordo, la seconda parte ha palesemente quest'intento, mi viene in mente soprattutto la parte conclusiva:
    "This dream that they sold to you
    For a hundred dollars and some change
    Consumption is in the veins
    And now I see it’s just another pair of shoes".

    Ottimo commento!

    RispondiElimina