mercoledì 13 novembre 2013

Riflessioni Musicali (40)

Ultimamente mi sento molto d'accordo con una frase di David Bowie trovata su Rolling Stone: “gli italiani non hanno veramente bisogno del rock”. Eh. Eh. Eh. E' alquanto efficace, e direi vera, non penso che noi italiani abbiamo veramente bisogno del rock. Tra l'altro mi sto sempre più rendendo conto di come sia difficile fare propria una realtà musicale che non è nata, non ha le origini nel nostro territorio (geografico e culturale). Mi chiedo se mai capirò davvero i Doors, i Rolling Stones, i Beatles, ma anche tutti gli altri Forse per gli Oasis è più facile, per quella questione sull'empatia.

Riflessioni Musicali (39)

Attualmente uno dei miei problemi più importanti sulla musica è legato alla lingua. Oggi, in particolare, guardavo le canzoni sul mio iPod e a momenti una abissale vertigine mi colpiva. Devo effettivamente accettare e rendermi conto di conoscere il testo di davvero pochissime delle mie canzoni (soprattutto, ovviamente, rap) e questo è inaccettabile. Non posso nemmeno azzardarmi a dire che mi piace una canzone se neanche la conosco nella sua totalità. In più sto mettendo troppa roba sul fuoco, il che rende tutto più complicato. Solo che trovo davvero poche soluzioni. Penso sia il caso di stapare dei fogli su cui ho tutto, traduzione e testo.

Riflessioni Musicali (38)

Considerando il “piacere”, con riferimento alla musica, come la naturale nascita in te della voglia di ascoltare una determinata canzone e il provare piacere nel metterlo effettivamente in atto, credo che ad un ragazzo di 21 anni italiano come me non possa piacere il rap anni '90. Questo perché il 95% del valore di queste canzoni sta nel testo e noi ci troviamo fortemente limitati da questo fattore: A meno di essere madrelingua (ma anche in quel caso non son proprio sicuro si riesca) non si è in grado di capire direttamente il testo mentre questo viene cantato. L'uso di espressioni slang, modi di dire, citazioni interne ad una cultura e, soprattutto, subcultura, come quella americana e afroamericana rende difficile comprendere il significato del testo Possiamo solamente avvicinarci ad un afroamericano nella comprensione del testo (che comunque ritengo non ci sarà mai chiaro del tutto) attraverso la lettura del testo stesso. Ma anche questa è una limitazione perché, al di là della necessità di spiegazioni per i motivi di cui sopra, il testo può essere letto una volta, due volte, tre volte, ma non sarà mai sempre con noi, il modo corretto sarebbe di impararlo a memoria, ma risulta evidente che imparare a memoria tutti i brani di tutti gli album di rilievo è cosa impossibile. Queste sono le mie considerazioni dopo l'ascolto di “The Message” di Grandmaster Flesh and the Furious Five, classificata al primo posto da Rolling Stone fra le migliori canzoni rap della storia.

Riflessioni Musicali (37)

Al momento il dubbio esistenziale sulla musica che mi preme risolvere maggiormente riguarda l'associazione tra ascolto e luogo/tempo. Ovvero, sono al momento decisamente convinto che una determinata canzone non possa essere ascoltata sempre e ovunque, ma abbia non solo momenti/locazioni che la valorizzano al massimo, ma, in certi casi, un momento/locazione necessario, senza il quale, mancando il quale, la canzone perde tutto il suo senso e la sua potenza espressiva. O, viceversa, forse più corretto, ma devo rifletterci, momenti/locazioni dove viene totalmente azzerata, come “My Immortal” degli Evanescence in discoteca. E forse è questo alla base della scarsa attenzione che viene al momento riservata al rock, metal e simili. Questo e i nuovi suoni che caratterizzano la vita urbana.

Riflessioni Musicali (35-36)

Riflessioni Musicali (35) Ho iniziato da poco l'ascolto di Edoardo Bennato, respettivamente di un LP e una raccolta e ho trovato delle creazioni davvero interessanti, orecchiabili, sorprendente. Riflessioni Musicali (36) Finora ho sempre riflettuto così: una canzone (storica) è bella oggettivamente, chi non la apprezza in realtà non la capisce = insufficienza culturale/intellettuale. E' fondamentalmente quello che dice Hume. Io ho la stessa visione di Hume, peccato Kant e il mio prof la ritengano totalmente spazzatura. Bene, questo è lo slancio che mi serve.

Riflessioni Musicali (34)

Quando ascolto una canzone, una canzone qualsiasi, anche, sorprendentemente, se questa non mi piace, si crea un buco nel muro che ho davanti, parete che rappresenta il mio limite, definibile come l'insieme delle cose che mi piacciono, che ho ascoltato. Per questa ragione ascoltare qualsiasi cosa fa bene, fa bene all'orizzonte mentale. Ampia incredibilmente il perimetro che ti circoscrive e, chissà, magari in un futuro ti porterà a capire, apprezzare quel che hai ascoltato.

Riflessioni Musicali (33)

Alcune canzoni sono come chewin' gum: molto intense all'inizio, poi il sapore va pian piano scemando, fin quando non rimane solamente una molliccia gomma che rimbalza fra i denti, a cui rimane indistricabilmente legato un ricordo gustoso e illusorio. E' una definizione di pop: canzoni da masticare.

Riflessioni Musicali (32)

Mi son recentemente avviato all'ascolto dei Led Zeppelin e penso che certe canzoni immortali mantengano questo statuto, lo possiede Whole Lotta Love, per esempio, ma molte altre (dal momento che ogni pezzo loro è glorificato) lo han visto progressivamente logorato dal tempo. Le ragioni? Beh innanzitutto i Led Zeppelin sono unanimemente considerati i pionieri di uno stile musicale duro, rock, hard rock, metal che sia, e mi son approcciato a loro dopo tanti gruppi come Linkin Park che, bene o male, avevan già “insegnato” a me cosa fosse il metal, pur non essendo loro puristi del genere, né tantomeno iniziatori dello stesso. Penso che all'orecchio di un qualsiasi moderno la forza dei loro successi sia fortemente, immensamente diminuito, l'età d'oro del rock si è conclusa, purtroppo.

Riflessioni Musicali (32)

Mi son recentemente avviato all'ascolto dei Led Zeppelin e penso che certe canzoni immortali mantengano questo statuto, lo possiede Whole Lotta Love, per esempio, ma molte altre (dal momento che ogni pezzo loro è glorificato) lo han visto progressivamente logorato dal tempo. Le ragioni? Beh innanzitutto i Led Zeppelin sono unanimemente considerati i pionieri di uno stile musicale duro, rock, hard rock, metal che sia, e mi son approcciato a loro dopo tanti gruppi come Linkin Park che, bene o male, avevan già “insegnato” a me cosa fosse il metal, pur non essendo loro puristi del genere, né tantomeno iniziatori dello stesso. Penso che all'orecchio di un qualsiasi moderno la forza dei loro successi sia fortemente, immensamente diminuito, l'età d'oro del rock si è conclusa, purtroppo.

Riflessioni Musicali (31)

“Memories of everything Of lemon trees on mercury” Si tratta di un estratto di “On Mercury” dei Red Hot Chili Peppers. Avverto un eco di Lucy In The Sky With Diamonds, si tratta di ricordi di alberi di limone su Mercurio. Ovviamente “nonsense”poetico, allucinazione, accozzaglia di termini con una valenza melodica, sì, ma bellissimo. L'immagine, ma neanche, non una vera immagine, anzi, immaginandomelo realisticamente non avrebbe davvero potere, vedo un enorme pianeta blu con alberi gialloverdi che si allungano da esso, ma l'espressione in sé ha un'incredibile significato, quasi come se gli alberi di limone su Mercurio fossero davvero parte della nostra memoria, del nostro ricordo. Eccezionale davvero, non riesco a non collegare tutto questo a quell'arte surrealistico-astrattista-pollockiana che sto iniziando a nasare in questo periodo, chissà.

Riflessioni Musicali (30)

Blur Vs Oasis sembra essere ovunque una contrapposizione celebre e necessaria, sotto un comune denominatore che è il britpop. Ora, a parte l'immortale Song 2, dei Blur mi piace davvero poco, mentre degli Oasis tantissime cose. Per quanto sia una delle tante coppie di opposti nel lungo sviluppo storico della musica, necessariamente dovrebbero un minimo essere apprezzate entrambe dalla stessa persona, che mostra interesse verso quel tipo di musica. Intendo, se tra West e East Coast preferisci la prima va bene, ma comunque preferiresti sicuramente ascoltare East Coast che altri generi musicali, come la classica, proprio perché punto fisso è la preferenza per il rap. Questo scarso interesse per i Blur mi ha portato a pensare che, forse, il britpop degli anni '90 è veramente defunto e che la “vittoria” degli Oasis, nonché l'amore che ho verso di loro, siano determinati proprio da quel legame empatico, emozionale che ti ancora saldamente a certe loro espressioni, a volte solo parole, e melodie. L'immortalità sta proprio in questo, nel saper toccare corde naturali e primitive, istintive del nostro cuore.

Riflessioni Musicali (29)

Quello che accade quando ascoltiamo canzoni pop, nella maggior parte dei casi, e parlo anche dei Beatles, è un naufragio. La tempesta, il turbine, il ciclone che spazza via la nostra nave, a volte possente e rocciosa, altre leggera e delicata è la melodia, noi siamo i poveri marinai che si trovano improvvisamente scagliati nel profondo oceano e cercano velocemente e nella paura più totale di riemergere nella schiuma di note, fin quando non trovano un pezzo di legno, magari della prua della nave, ora totalmente frammentata, la parola. La parola che stabilisce l'empatia.

Riflessioni Musicali (28)

Ancora non riesco, purtroppo, a comprendere la differenza tra un'opera apprezzata da un critico e un'opera “pop”, apprezzata dal pubblico. Cioè: nella maggior parte dei casi mi trovo a non piacere una canzone criticamente eccezionale, mentre adoro una canzone criticamente discreta/decente/banale. Quello che non è capisco è: è solamente un fatto di cultura e quindi se io incrementassi la mia conoscenza della musica (ma anche della letteratura, dell'arte, etc.) raggiungerei, pur considerando variabili socio-storiche, alla loro stessa conclusione oppure no? E allora un altro interrogativo che mi sorge è: ma siamo sicuri che siano così belle se richiedono tanto studio dietro? Forse sono fatte apposta per piacere solo agli intellettuali, ma allora che senso ha tutto questo?