mercoledì 13 novembre 2013

Riflessioni Musicali (38)

Considerando il “piacere”, con riferimento alla musica, come la naturale nascita in te della voglia di ascoltare una determinata canzone e il provare piacere nel metterlo effettivamente in atto, credo che ad un ragazzo di 21 anni italiano come me non possa piacere il rap anni '90. Questo perché il 95% del valore di queste canzoni sta nel testo e noi ci troviamo fortemente limitati da questo fattore: A meno di essere madrelingua (ma anche in quel caso non son proprio sicuro si riesca) non si è in grado di capire direttamente il testo mentre questo viene cantato. L'uso di espressioni slang, modi di dire, citazioni interne ad una cultura e, soprattutto, subcultura, come quella americana e afroamericana rende difficile comprendere il significato del testo Possiamo solamente avvicinarci ad un afroamericano nella comprensione del testo (che comunque ritengo non ci sarà mai chiaro del tutto) attraverso la lettura del testo stesso. Ma anche questa è una limitazione perché, al di là della necessità di spiegazioni per i motivi di cui sopra, il testo può essere letto una volta, due volte, tre volte, ma non sarà mai sempre con noi, il modo corretto sarebbe di impararlo a memoria, ma risulta evidente che imparare a memoria tutti i brani di tutti gli album di rilievo è cosa impossibile. Queste sono le mie considerazioni dopo l'ascolto di “The Message” di Grandmaster Flesh and the Furious Five, classificata al primo posto da Rolling Stone fra le migliori canzoni rap della storia.

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