venerdì 26 aprile 2013

Riflessioni Musicali (19)

In ogni caso credo ci sia una tendenza a sottovalutare il rock.n.roll solo perché testi sembrano stupidi quando vengono messi su carta. Voglio sollevare due questioni. La prima è che non è giusto paragonare il r'n'r con Gershwin, Rodgers, Porter, Kern e altri, come se prima del r'n'r non esistesse altro che un ininterrotto flusso di melodiosità. E' il solito inganno delle memoria creato dalla nostalgia […]. Le canzoni dei Beatles mi piacciono malgrado la banaltà dei testi, ma nel r'n'r le parole servono solo a mascherare il significato martellante e ritualistico del ritmo. E' nel ritmo che la passione e l'unità si esprimo in modo più significativo, ed è anche quello che i ragazzi del pubblico sottolineano con i loro strilli, mentre buttano fuori le parole che hanno già sentito migliaia di volte. (The village voice – 27 agosto 1964)

Eh. Davvero molto. E' tutto lì. Mi son interrogato per mesi sul perché i testi di canzoni di incredibile successo (Ascoltavo, come già detto, Aftermath, Beggars Banquet e tanti altri, tentendo sotto mano i testi delle loro canzoni e non ne capivo l'eccezionalità) e finalmente ero giusto a trovare una soluzione, da quest'articolo chiaramente espressa: le parole, nel r'n'r (ma, evidentemente, possiamo estendere il discorso a tantissimi generi musicali) hanno un'importanza davvero solamente relativa, spesso ci leghiamo e stringiamo con la stessa forza di un naufrago durante ad una tempesta ad un'asse di legno per rimanere a galla a parole semplici, banali, per farci guidare davvero dal ritmo, dalla melodia, dalla musicalità (qui sta il perché del gran successo di Skrillex, probabilmente), qui sta tutta l'essenza del successo della musica.Qui, tutto è qui. Tasta evidentemente corde remote, profondissime dell'animo umano.

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